BASILICA DI COLLESANO | MADONNA TRA SANTE
La pala della Madonna delle Grazie
Autore: Ignoto pittore della prima metà del XVI secolo
Datazione: Prima metà del sedicesimo secolo
Provenienza: Chiesa di San Giovanni Battista
La Pala rappresenta la Madonna delle Grazie, Incoronata da due angeli, con il bambino in grembo che tiene la mela, simbolo cristologico della redenzione. Ai lati, S. Margherita che schiaccia l’eresia in forma di orrenda bestia e S. Lucia che sorregge una bacinella coi propri occhi. Quest’ultima figura è così fortemente ridipinta, proprio nel braccio che sorregge la bacinella, da avere fatto pensare che inizialmente vi fosse raffigurata un’altra santa con diversi attributi iconografici, come poteva essere S. Caterina, vista la presenza ai piedi della figura di una testa umana che richiama quella dell’imperatore romano Massenzio, trafitto dalla spada della santa.
In realtà, un inedito documento del 1561, visita pastorale che si conserva presso l’archivio storico diocesano di Cefalù, conferma che nella chiesa di S. Giovanni Battista di Collesano, tra l’altro, vi era “item un altro quadro in tavola depitto con la imagini di nostra donna, santa lochia e santa margherita”.
In posizione centrale, ai piedi del trono, sono inserite, in scala ridotta, due piccole figure di offerenti, probabilmente suore, che potrebbero avere avuto un ruolo importante nella committenza dell’opera e così porre interrogativi sull’originaria collocazione dell’opera.
In mancanza dei documenti, il problema dell’individuazione dell’autore dell’opera rimane totalmente aperto, come confermano le oscillazioni della critica che se ne è occupata.
Senza alcun convincente motivo stilistico, la Madonna tra sante ha una vecchia attribuzione al pittore palermitano Tommaso de Vigilia, mai più ripresa (Mauceri e Agati), mentre più recentemente la nostra tavola è stata accostata a un gruppo di opere riunite attorno alla scuola della problematica figura di Antonello Panormita (M. C. Di Natale). La messa a fuoco dell’ambito culturale che ha prodotto l’opera è cosa recente. Maria Grazia Paolini vi ha notato una “cultura composita non esclusivamente palermitana ma piuttosto messinese”, soprattutto nel trono e nell'elemento di separazione tra il pavimento ad azulejos e il paesaggio dello sfondo.
Madonna delle Grazie
S. Lucia
S. Margherita
Teresa Pugliatti data la tavola al secondo decennio del Cinquecento e ne sottolinea “l’indubbia eleganza compositiva… non priva di ricercatezza nei particolari e una vistosa soluzione decorativa in primo piano nel disegno del pavimento”.
Infine Vincenzo Abbate avvicina la Madonna tra sante allo stile dell’autore della tavola con la Decollazione del Battista della nostra basilica è nota che un’opera con lo stesso soggetto della nostra tavola (Madonna delle Grazie tra sante) è stata dipinta nel 1526 dallo spagnolo Garcia Sans per una chiesa palermitana. Lo stesso critico, per la tendenza al decorativismo e alla preziosità, ritiene l’opera collesanese della stessa mano dell’ignoto pittore delle quattro tavolette coeve del Museo Civico di Termini Imerese.
Per alcuni particolari degli abiti delle sante e gli ovali dei loro volti, l’opera in questione denota una cultura aulica, lontana da toni popolareschi e narrativi, che potrebbe ricondurla a un pittore diverso da quello della decollazione.
Per la datazione dell’opera si dovrebbe risalire oltre il terzo decennio del Cinquecento, come fa spia la mela in mano al bambino, elemento iconografico di derivazione nordica e settentrionale giunto in Sicilia, attraverso la circolazione di stampe, appunto intorno agli anni ‘30 del secolo.
La tavola è stata ritoccata, nel 1925, dal restauratore toscano Bacci Venuti.
Testo tratto dalla monografia di
Rosario Termotto, “Collesano. Guida alla Chiesa Madre Basilica di S. Pietro”, 2010, pp. 73-74
Bibliografia: Maugeri - Agati, 1907, p. 124 | Di Natale, 1974-1977, p. 13 | Paolini, 1999, p. 150 | Pugliatti, 1998, p. 269 | Abbate, 1999, p. 349
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